In un momento storico in cui la voglia di rinnovamento è confermata dalle scelte degli elettori di tutta Italia, andare controtendenza potrebbe essere catastrofico per il nostro partito.

Non mi riferisco a un rinnovamento di facciata, fatto con “la carta d’identità” ma ad un percorso fondato su legittimazione elettorale, competenza, esperienza e passione. Ha ragione Enrico Forte quando dice a Il Giornale di Latina che “il PD o si rinnova o muore”.

Certamente, vedere gente come Cozzolino, Porcari o Sarubbo fuori dal Consiglio Comunale fa male per il valore dei singoli e per la legittimazione personale avuta. La proposta complessiva del partito e della coalizione non è stata compresa fino in fondo e questa è una responsabilità di tutti. La bassa percentuale di seggi ottenuti è la sua conseguenza.

Il primo dei non eletti del Partito Democratico è Fabrizio Porcari. Una persona perbene, un ragazzo preparato che in questi anni di consiliatura ha dimostrato di essere in grado di svolgere bene il ruolo di Consigliere Comunale. Mi chiedo: perché non favorire il suo ingresso? Non sarebbe questo un primo importante segnale di rinnovamento?

In questi giorni ho letto che Enrico Forte, candidato Sindaco del PD e Consigliere Regionale in carica, ha deciso di conservare il suo posto in Consiglio Comunale ed esercitare quindi entrambe le cariche, in Regione e in Comune. Legittimo da un punto di vista formale, non c’è alcuna incompatibilità prevista dalla legge. Mi domando però se non sia più giusto dare spazio ad un ragazzo serio e capace che ha già dimostrato di essere all’altezza del ruolo, trasformando in fatti quello che stiamo dicendo da tempo: favorire il rinnovamento fondato su competenze e capacità.

Personalmente non credo sia solo utile, ritengo sia necessario.

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