Le trasformazioni sociali ed economiche prodotte dalla recente crisi hanno determinato una crescente fusione tra attività prima disgiunte. Il commercio è sempre più interdipendente dagli eventi culturali, i quali si finanziano e sono organizzati sempre di più dagli esercenti. Il turismo è sempre di più legato alla narrazione sul paesaggio: gli alberghi, i ristoranti, e sempre di più i B&B, vivono di passeggiate turistiche, di eventi sulla cultura gastronomica locale, sugli sport velici e sulla qualità del mare.

Al netto dei vantaggi delle politiche già citate in precedenza, vi sono alcune iniziative che possono offrire nuove occasioni di progresso economico ed ecologico alla città:

Gestione delle strutture culturali.

Intendiamo dotare il Teatro Remigio Paone, l’Auditorium Foa, le Officine Culturali Falcone e Borsellino, e altre strutture socio-culturali diffuse in città, di una gestione unica, da affidare ad una fondazione di proprietà comunale, aperta all’azionariato popolare, alla Regione e al contributo degli istituti di credito locali. La Fondazione avrà il compito di garantire l’apertura e l’accessibilità di questi luoghi, di organizzare eventi per tutto l’anno, di reperire finanziamenti e residenze, di interagire con l’associazionismo locale per aumentare la qualità e la quantità dell’offerta culturale.

Integrazione e accessibilità del patrimonio archeologico.

I beni archeologici del Comune, e quelli degli altri soggetti proprietari come la Sovraintendenza e la Regione, devono avere una gestione integrata e comprensoriale. Criptoportici, Cisternone, Tomba di Cicerone, Villa di Mamurra e altre permanenze già scoperte, devono essere accessibili al visitatore attraverso un unico biglietto e un’unica struttura. La Fondazione comunale per la cultura potrebbe supportare questa azione attraverso il reperimento di fondi per la ricerca e l’innovazione tecnologica dei siti, nonché per aumentare la loro accessibilità. Resta inteso che sul patrimonio archeologico il Comune deve compiere un investimento di identità, sostenendo tutte le attività formative e educative orientate a radicare nei cittadini un forte senso di appartenenza.

ABC, un Atelier alla Torre di Mola.

Formia è il territorio beneficiario di un milione di euro di finanziamenti comunitari per stimolare l’offerta culturale cittadina, grazie all’Atelier ABC della Regione Lazio. Sono in corso le selezioni per le proposte progettuali. Il Comune sarà al centro della realizzazione dei progetti e proverà con i concessionari a rendere la Torre di Mola un polo per i flussi culturali tra Roma e Napoli.

Formia città della Vela e dei Parchi.

Il litorale della città è sempre più sede di attività veliche di livello internazionale. Il Comune deve sostenere questo flusso e garantirgli la maggiore crescita possibile, fornendo supporto per facilitare i processi autorizzativi, mettendo a disposizione strutture per l’organizzazione degli eventi, estendendo gli spazi del litorale da adibire ad attività velica. Formia inoltre è città che ospita due Parchi Regionali, già oggi sede di attività attrattive per il turismo come il trekking di montagna e la visita al patrimonio archeologico e naturalistico della Villa di Mamurra. Il Comune deve impegnarsi per facilitare l’accesso ai siti attraverso una promozione turistica integrata e dislocando eventi e iniziative all’interno degli spazi naturali, come già fatto per il Festival dei Teatri Mediterranei e per il Festival della Montagna.

I borghi della cultura.

Il Festival d’arte contemporanea Seminaria, Castello Folk, e altre iniziative svolte negli anni scorsi, hanno dimostrato come Formia abbia una struttura policentrica e possa dislocare attività culturali e turistiche in tutto il suo territorio. I borghi collinari, Mola e Castellone, sono dei luoghi meravigliosi dove il Comune deve organizzare eventi e attività culturali permanenti, puntando anche sull’organizzazione di residenze artistiche e sulla qualità del capitale sociale già disponibile nella comunità.