Fino a stasera sarà possibile segnalare al Governo un luogo culturale da valorizzare con fondi statali stanziati per far rinascere su proposte dal basso monumenti abbandonati, acquedotti, reperti, teatri.
A Formia associazioni, gruppi e semplici cittadini stanno segnalando l’Acquedotto Romano di Mola a Formia.

Contribuire è semplicissimo: basta mandare un’email a bellezza@governo.it, allegare la foto che appare in questo articolo e inserire:

OGGETTO: valorizzazione ACQUEDOTTO ROMANO DI MOLA A FORMIA.
TESTO: Io, cittadino Italiano, desidero e richiedo che venga protetto, restaurato e valorizzato l’acquedotto romano di Mola, il Borgo marinaro di Formia (Regione Lazio -LT). Il sito di grande interesse storico e archeologico è ridotto in condizioni pietose e rischia di cadere completamente in pezzi se non si interviene immediatamente. Esso è posto al centro della città dietro ad un distributore di benzina dismesso. Di seguito una descrizione del sito e le relative foto. Un acquedotto risalente al II secolo, che approvvigionava di acqua potabile il quartiere di Mola è ancora visibile presso la chiesa di San Giovanni Battista. Il borgo di Mola, da sempre ricco di acqua, prende il nome dai numerosi mulini ad acqua che erano presenti in quest’area. Il formiano Marco Vitruvio Pollione, considerato ” il più famoso teorico dell’architettura di tutti i tempi” nel suo trattato “De architectura”, descrive brevemente il funzionamento dei mulini dell’epoca: “… impellendo dentes timpani plani cogunt fieri molarum ciricinationem – la ruota dentata, trasmette il movimento ad un disco orizzontale, il quale produce il movimento circolare della mola”. Dalla sorgente l’acqua raggiungeva gli archi che la convogliavano ad un castello di distribuzione a fistole di piombo. I resti di tale monumento sono fatiscenti a tal punto da necessitare il puntellamento per scongiurarne il crollo. Ecco un’immagine attuale dell’importante reperto archeologico.

  1. Iliadora Marafini says:

    OGGETTO: valorizzazione ACQUEDOTTO ROMANO DI MOLA A FORMIA.
    TESTO: Io, cittadino Italiano, desidero e richiedo che venga protetto, restaurato e valorizzato l’acquedotto romano di Mola, il Borgo marinaro di Formia (Regione Lazio -LT). Il sito di grande interesse storico e archeologico è ridotto in condizioni pietose e rischia di cadere completamente in pezzi se non si interviene immediatamente. Esso è posto al centro della città dietro ad un distributore di benzina dismesso. Di seguito una descrizione del sito e le relative foto. Un acquedotto risalente al II secolo, che approvvigionava di acqua potabile il quartiere di Mola è ancora visibile presso la chiesa di San Giovanni Battista. Il borgo di Mola, da sempre ricco di acqua, prende il nome dai numerosi mulini ad acqua che erano presenti in quest’area. Il formiano Marco Vitruvio Pollione, considerato ” il più famoso teorico dell’architettura di tutti i tempi” nel suo trattato “De architectura”, descrive brevemente il funzionamento dei mulini dell’epoca: “… impellendo dentes timpani plani cogunt fieri molarum ciricinationem – la ruota dentata, trasmette il movimento ad un disco orizzontale, il quale produce il movimento circolare della mola”. Dalla sorgente l’acqua raggiungeva gli archi che la convogliavano ad un castello di distribuzione a fistole di piombo. I resti di tale monumento sono fatiscenti a tal punto da necessitare il puntellamento per scongiurarne il crollo. Ecco un’immagine attuale dell’importante reperto archeologico.

    • Cees Passchier says:

      Dear Iliadora Marafini,

      I am a german Professor from the University of Mainz, working on carbonate deposits (malte) in roman aqueducts: I visited Fromia some years ago and was impressed by the beautiful aqueduct which could be a great attraction in your beautiful city, but which is now in a poor state of preservation: it should be restored and protected, I support your action!

      Prof. Cees W. Passchier
      Tectonophysics
      University of Mainz

  2. Raffaello Paiella says:

    Sono vissuto per anni accanto a questo acquedotto assistendo alla sua progressiva rovina…

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