Politiche-ambientali-golfo-di-gaeta

Politiche Ambientali nel Golfo di Gaeta, coordinate e concertate tra i vari attori istituzionali. Insomma, l’obiettivo è sempre lo stesso e non ci diciamo nulla di nuovo. Cosa cambia? Il tempo passa e alcuni interventi non possono più essere rimandati.

Dipendesse da me, eviterei di mettere continuamente in contrapposizione le città costiere del comprensorio.
Farlo, significa ridurre la collaborazione inter-comunale e spingere i vari Consigli Comunali a chiudersi a riccio.

PONTILE E GOLFO DI GAETA

Se è vero che la competenza relativa alla localizzazione (e quindi anche ad una eventuale delocalizzazione) del Pontile Eni spetta all’Assise di Gaeta e, per certi versi, all’Autorità Portuale, è vero anche che basta un briciolo di buonsenso per capire che temi  inerenti le politiche ambientali del golfo di Gaeta vanno condivisi, discussi e concertati tra gli attori coinvolti. Coinvolgere Comuni ed Enti interessati ogni volta che si parla del Golfo, è il primo passo da fare.

Sia chiaro: io continuerò a battermi per la delocalizzazione off-shore del Pontile. Siamo 3 Comuni distinti ma un unico territorio. Sarebbe folle pensare che i confini comunali limitino eventuali danni; un problema col Pontile a Gaeta avrebbe conseguenze devastanti anche a Formia e Minturno. Figuriamoci se spostarlo al porto commerciale possa essere la soluzione!

Il problema vero, a mio giudizio, è sempre lo stesso: la Politica non si inventa.

Parlarsi di più, cercare soluzioni ed evitare di cercare sempre lo scontro, anche perché la campagna elettorale è finita da un pezzo. Certo, fa comodo trovare un nemico al quale dare le responsabilità dei propri fallimenti, ma questo non fa bene a Formia e al comprensorio. Soprattutto se sai in partenza di andare a combattere una guerra che non puoi vincere.

Su questioni come questa non mi interessa mettere in evidenza il deficit politico e l’isolamento comprensoriale del Sindaco di Formia e della sua amministrazione. Sarebbe semplice e irresponsabile da parte mia. Voglio invece dare un contributo, dicendo quella che – a mio giudizio – dovrebbe essere la strada da seguire.

Poche cose, che ci siamo detti mille volte e che non siamo riusciti a fare fino in fondo:

  • tavolo di coordinamento permanente tra i Sindaci, in cui ci si impegna una volta per tutte ad affrontare insieme le politiche ambientali del Golfo di Gaeta, superando i confini Comunali;

  • ragionare del Golfo nella sua complessità: ripartire dal Progetto Samobis, seguito dall’allora Assessore Provinciale all’Ambiente, oggi Sindaco di Minturno (quindi anche coinvolto in prima persona per il suo Comune) Gerardo Stefanelli.
    Gli allevamenti di pesci e cozze al confine tra Formia e Gaeta, oppure il Pontile Eni, devono essere portati fuori dal Golfo il prima possibile. Ma i problemi più urgenti delle nostre acque non sono conseguenza nè degli allevamenti, nè del pontile. Vogliamo iniziare ad affrontare anche queste questioni?

  • Approccio funzionale e graduale al problema: iniziamo a portare a casa qualche risultato! Possiamo dire che è interesse di tutti evitare potenziali criticità sia al centro di Gaeta che alle spiagge di Formia? Il Pontile deve essere spostato off-shore, non ci sono piani B!

  • Possiamo ragionare ad un implementazione dell’area sensibile, motivando questa scelta con un chiaro indirizzo politico? Il nostro Golfo deve avere vocazione turistica, sportiva e naturalistica.

Continuare con i campanilismi non serve. Come non serve farsi la guerra tra vicini di casa.

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