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La gestione privata della sosta continua, la scelta “in house” non parte.

Della spaccatura nella maggioranza su un tema così dirimente a soli 3 mesi dalle elezioni si è già detto, così come si è evidenziato che nel programma elettorale la proposta era un’altra (gestione in house). Mi limito a dire che c’è un evidente deficit politico e che probabilmente non si tratta di un incidente di percorso.

Polemiche politiche a parte, la scelta della maggioranza ha delle conseguenze che pongono questioni nuove.
In particolare, questioni relative al personale ma soprattutto di carattere infrastrutturale e patrimoniale (mi riferisco al multipiano delle poste).

Ma andiamo con ordine.

Nel dicembre 2014, il Consiglio Comunale ha approvato un atto di indirizzo sulla gestione pubblica della sosta.
Fino a qualche giorno fa sembrava superfluo specificare come mai l’atto di indirizzo fosse rimasto tale, ma alcuni interventi in Consiglio Comunale hanno evidenziato una carenza di conoscenza del problema enorme, per questo è necessario tornarci.

Come mai la precedente Amministrazione non ha dato seguito alla delibera di indirizzo votata a dicembre 2014?
La SiS, società che gestisce il servizio della sosta, aveva un giudizio pendente contro il Comune di Formia.
In molti ricorderanno il personale in cassa integrazione nonché le perdite della società. Insomma, una situazione piuttosto complessa.
Alla fine il personale è stato reintegrato, gli incassi sono lievemente saliti e la concessione durata fino a scadenza naturale, cioè Marzo 2018. Questo è il motivo per cui non è stato dato seguito all’atto di indirizzo. Come avrebbe potuto, l’ente, disconoscere un contratto in essere con la società prima della scadenza naturale?! Semplicemente, non poteva. A meno che non si voleva esporre a risarcimento.

Non solo. C’è stata una discussione importante e articolata in seno all’allora maggioranza, dal punto di vista tecnico e politico sulla gestione pubblica della sosta.
All’epoca, parliamo di fine 2014, Formia Rifiuti Zero non era ancora partita e la Madia non ancora definita; un quadro normativo incerto, che oggi è invece chiaro. Situazione che permette una discussione diversa, anche alla luce del processo che ha già visto il Comune arrivare alla costituzione della Frz.

Ad oggi non ci sono normative che impediscono l’affidamento in house dei parcheggi. Il passaggio di cantiere é possibile per previsioni ccnl, pubblico o privato che sia. Viene quindi meno il ragionamento fatto da alcuni esponenti della maggioranza, per cui la scelta del privato è dettata dalla volontà di garantire i livelli occupazionali).

A riprova di quanto detto, basta pensare a FRZ, in cui il passaggio di cantiere c’è stato.
Il problema vero non è la clausola sociale ma l’obbligo a farsi carico del numero e dei livelli dell’attuale personale assunto, cosa che un privato può legittimamente disconoscere come ha chiarito Anac – e non solo -, per cui prima del CCNL di comparto viene il principio di libera organizzazione dell’impresa e che comunque, la clausola sociale, non può intendersi “impositiva” (TAR Toscana, III°, 13/2/2017,n. 231).

Primo problema, quindi, personale: siamo certi di essere in grado di garantire gli attuali livelli occupazionali, considerato che la sola clausa sociale potrebbe non bastare?

Seconda questione.

L’A.C. vuole o non vuole acquistare il multipiano? Questo è il secondo nodo, a mio giudizio il più importante. Me lo chiedo perché la scelta di non affidare in house il servizio pone, a questo proposito, una questione serissima.

In seguito al fallimento della Formia Servizi, società partecipata dal Comune di Formia per il 62%, il Multipiano delle poste, parcheggio di proprietà della suddetta società, è passato di proprietà alla Curatela fallimentare. Attraverso un fondo di accantonamento dei proventi derivanti dagli introiti del parcheggio, il Comune continua a utilizzare il parcheggio e al tempo stesso la curatela si vede riconoscere questi proventi attraverso il fondo di cui prima.

Per pagare i creditori, la curatela metterà all’asta il Multipiano?! Molti credono di si.

Se sarà messo all’asta, il rischio è quello di non essere in grado di acquistarlo e farlo diventare un parcheggio privato, fuori quindi dal circuito degli abbonamenti e della sosta regolamentata dal pubblico. Non stiamo parlando di un paio di posti auto, ma della più grande infrastruttura della sosta presente in città, in pieno centro cittadino!

Come si intende intercedere (sempre se è legalmente possibile) con la curatela, ed evitare l’asta?

Nel caso in cui dovesse essere possibile (ma anche se non lo fosse), ci sono modalità per far si che l’indebitamento per l’acquisizione possa essere “tenuto fuori” dal bilancio dell’ente? Con la società pubblica sarebbe stato possibile, in questo caso non lo so.

Per essere più chiari: con la frz, società al 100% del Comune di Formia, sono stati acquistati mezzi per 3 mln di euro (senza garanzie da parte del Comune) ma il debito per l’investimento se lo è accollato la società. Sarà pagato dalla stessa, non intaccando il bilancio comunale.

Inutile dire che difficilmente Frz potrà partecipare ad una eventuale asta, considerato anche il fatto che non gestisce il servizio della sosta, che è già esposta per la flotta mezzi ecc.

Sono queste le domande a cui, senza pregiudizio ideologico, è necessario dare risposta in questo momento.

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